Infarto STEMI: un precedente trattamento con statine riduce la mortalità nel breve periodo nei pazienti sottosposti a PCI primario


Oltre agli effetti di abbassamento dei livelli lipidici, la statine esercitano effetti favorevoli sulle piastrine, sulla funzione endoteliale, sulla stabilità della placca e sull’infiammazione.

Questi effetti pleiotropici possono contribuire alla preservazione della funzione microvascolare durante ischemia.

I dati sono limitati riguardo all’impatto di precedenti trattamenti con statine sugli outcome ( esiti ) dei pazienti con infarto STEMI ( infarto miocardico con sopraslivellamento ST ), sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario.

Ricercatori della Tel-Aviv University in Israele, hanno valutato l’effetto di un precedente trattamento con statine sui risultati clinici dei pazienti con infarto STEMI.

Sono stati studiati 950 pazienti consecutivi con infarto miocardico con sopraslivellamento ST, trattati con intervento PCI primario tra il 2001 e il 2007.
Sono stati esclusi i pazienti con shock cardiogeno.

I pazienti sono stati allocati entro due gruppi: quelli che hanno ricevuto un precedente trattamento con statine ( n=327 ) e quelli che non l’hanno ricevuto ( n=623 ).
I pazienti trattati con statine erano più anziani ed avevano una maggiore probabilità di essere donne, soffrire di diabete, ipertensione, iperlipidemia, insufficienza renale e anemia, o aver subito in precedenza un infarto miocardico.

Nonostante il più alto profilo di rischio, i pazienti che hanno ricevuto un precedente trattamento con statine avevano una più bassa mortalità a 30 giorni ( 1.5% vs 3.8%; p=0.05 ).

Tuttavia, a 6 mesi, le differenze di mortalità non erano a più lungo evidenti e i pazienti che avevano ricevuto una precedente terapia con statine avevano una più alta incidenza di rivascolarizzazione del vaso bersaglio ( 12.4% vs 7.6%; p=0.02 ).

L’analisi multivariata ha mostrato che un precedente trattamento con statine era associato ad un odds ratio di 0.4 ( p=0.045 ) per la mortalità a 30 giorni.

In conclusione, il presente studio ha indicato che una precedente terapia con statine nei pazienti con infarto STEMI, sottoposti a PCI primario, può essere associata ad una ridotta mortalità nel breve periodo. ( Xagena2009 )

Lev EI et al, Am J Cardiol 2009; 103 : 165-169


Cardio2009 Farma2009


Indietro

Altri articoli

Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...


Evolocumab ( Repatha ), in combinazione con la terapia con statine, produce la stabilizzazione e la regressione dell'ateroma dopo un...


Le placche coronariche che tendono a rompersi e causano eventi cardiaci avversi sono caratterizzate da un'elevata carica di placca, da...


L'obiettivo di uno studio di coorte retrospettivo è stato quello di verificare l'effetto di iniziare il trattamento con statine dopo...


Molti pazienti segnalano reazioni avverse e potrebbero non tollerare la terapia con statine. Questi pazienti possono essere ad aumentato rischio di...


Una meta-analisi, eseguita da ricercatori della Università Federico II di Napoli, che ha valutato l'uso delle statine ( note anche...


La fibrillazione atriale che si sviluppa nella fase acuta dell'infarto miocardico è associata a esiti clinici non-favorevoli. L’obiettivo di uno...


Secondo Fernie Penning-van Beest del PHARMO Institute di Utrecht, un trattamento più continuativo e l’impiego di più alti dosaggi di...


Ricercatori del New York Medical College di Valhalla, negli Stati Uniti, hanno esaminato 449 pazienti con grave malattia carotidea, non...